Come scrivere un manuale formativo di successo – Intervista a Debora Conti
15 Maggio 2017

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Per l’ultimo episodio del Podcast Scrittura Creativa ho intervistato Debora Conti, trainer e coach di successo.
Dopo aver studiato a Londra ed essersi certificata con Bandler e McKenna, dal 2005 Debora si occupa di Programmazione Neuro Linguistica (PNL) applicata alla quotidianità e al Life Coaching, è trainer di vari corsi dal vivo e ha pubblicato alcuni libri best-seller di crescita personale.
Ascolta l’intervista completa in Podcast su iTunes o Spreaker
Nel suo sito DeboraConti.com puoi trovare tutte le informazioni dettagliate sul suo straordinario curriculum e sulle sue attività.
Proprio in quanto autrice di manuali formativi di successo, ho chiesto a Debora di spiegarci come si è avvicinata alla scrittura e come, a suo dire, debba essere affrontata la stesura di un manuale formativo.
Tra i tanti libri che ha pubblicato, infatti, Debora Conti è autrice anche di un libro molto interessante, Come scrivere un manuale formativo di successo, nel quale dà consigli proprio a chi volesse scrivere un manuale.
Bel suo testo Debora spiega che la scrittura di un manuale deve essere focalizzata sul lettore: lo scopo di un autore non deve essere quello di sfogare su carta le proprie conoscenze, bensì quello di insegnare qualcosa.
La scrittura di un manuale deve essere focalizzata sul lettore perché lo scopo è insegnargli qualcosa.
Il cambio di prospettiva è quindi fondamentale: chi scrive deve preoccuparsi esclusivamente che il proprio messaggio sia chiaro e comprensibile. La chiarezza dei contenuti, a partire dalla loro organizzazione, fino ad arrivare allo stile con cui sono esposti, è l’obiettivo principale che un autore di manuali deve perseguire.
Per organizzare bene i contenuti, Debora Conti suggerisce quindi di strutturare il proprio manuale in tre parti principali: una introduzione, in cui spiegare quale argomento sarà trattato e come (“ti dirò questo”), uno sviluppo, in cui analizzare l’argomento (“te lo dico”), e una conclusione, in cui riassumere e ribadire i concetti fondamentali (“ecco cosa ti ho detto”).
All’interno di questa struttura tripartita, si possono poi inserire ulteriori suddivisioni, dividendo, per esempio, una prima parte di trattazione teorica, da una seconda parte più pratica e operativa.
Ciò che conta, però, è che il lettore trovi nel testo tutto ciò che serve per capire nel dettaglio l’argomento trattato e capisca che l’autore non sta trattenendo niente per sé. Molti autori, invece, pensano che in un manuale sia meglio inserire solo il minimo necessario per far capire di essere esperti in quel settore e per stimolare la curiosità dei lettori, ma senza dire troppo o tutto, un po’ per paura di svelare i propri segreti e le proprie tecniche, un po’ per indurre i lettori a comprare testi o servizi più costosi.
Debora Conti, invece, (e io con lei) sostiene che bisogna dare al lettore contenuti e conoscenze con generosità, senza riserve e senza segreti.
Se vuoi dimostrare di essere un esperto attraverso la scrittura di un manuale, devi offrire al lettore tutte le tue conoscenze senza riserve. Altrimenti non si fiderà di te.
Del resto se il settore della manualistica è in crescita è proprio perché i lettori hanno voglia di arricchire il proprio bagaglio culturale, ampliare le proprie conoscenze e hanno scoperto che lo possono fare in autonomia proprio a cominciare dalla lettura di un buon manuale.
A questo proposito Debora Conti ha anche aperto una casa editrice, espressamente dedicata alla pubblicazione di manuali di formazione: la Wide Edizioni.
Ma ora non voglio dirti di più. Per scoprire cos’altro mi ha raccontato Debora, non ti resta che guardare il video integrale dell’intervista.
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