Perché scegliere il Self Publishing e autopubblicare un libro - Libroza
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Perché scegliere il Self Publishing e autopubblicare un libro

perché scegliere il self publishing

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Se hai scritto un libro e hai deciso di autopubblicarlo, sappi prima di tutto che il Self Publishing è una cosa seria.

Non si tratta di una scelta di ripiego o di una strada secondaria per chi non ha trovato una casa editrice disposta a pubblicarlo: si tratta di un percorso alternativo all’editoria tradizionale, altrettanto valido e, anzi, spesso perfino più impegnativo, ma che può regalare grandi soddisfazioni.

Ascolta questo episodio in Podcast su iTunesSpreaker 

Se, invece, non hai ancora deciso se metterti alla ricerca di una casa editrice o autopubblicare il tuo libro, allora forse i punti seguenti possono aiutarti a risolvere i tuoi dubbi e scegliere la strada del Self Publishing con determinazione e consapevolezza.

8 motivi per scegliere il Self Publishing

1. Il Self Publishing è semplice

Autopubblicare un libro cartaceo è semplice, autopubblicare un ebook lo è ancora di più.

Per autopubblicare un libro cartaceo ti basta impaginare correttamente il tuo file di testo, convertirlo in pdf, creare una copertina e caricare il tutto sulla piattaforma di Self Publishing da te scelta.

Fare cambiamenti è altrettanto semplice e immediato, così ogni volta che vorrai aggiornare il tuo testo o cambiare la copertina, lo potrai fare in pochi clic.

Per auto pubblicare un ebook il percorso è ancora più semplice perché ti basta convertire il tuo testo nel formato ebook richiesto dalla piattaforma prescelta e creare solo il fronte della copertina.

2. Il Self Publishing è di qualità

La qualità dei libri autopubblicati in formato ebook è identica agli ebook delle case editrici, dal momento che si tratta di formati digitali.

Per i libri in formato cartaceo, invece, la qualità del prodotto finito dipende dalla cura che dedichi a correggere e impaginare il tuo testo, ma se ti affidi a professionisti del settore puoi raggiungere risultati di grande impatto grafico.

Inoltre, i servizi di Print on Demand (POD) sono in genere molto curati, offrono ampia scelta di carte e finiture, permettendoti così di ottenere copie cartacee del tuo libro di ottima fattura a un prezzo conveniente.

3. Il Self Publishing è vantaggioso per il lettore

Un libro autopubblicato costa in genere meno dei libri pubblicati dalle case editrici, quindi è più vantaggioso per il pubblico, che spende meno per comprare un self.

Nel caso degli ebook la differenza è sostanziosa, dal momento che un libro di narrativa in formato ebook pubblicato da una casa editrice può costare fino a 9,99 euro, mentre se è autopubblicato cosa molto meno, in media da 0,99 a 3,99 euro.

Questa differenza di prezzi tra libri di case editrici e autopubblicati si ripropone anche per la manualistica, che costa un po’ più della narrativa, e per tutti i libri in formato cartaceo.

4. Il Self Publishing è vantaggioso per te

Se è vero che un libro autopubblicato costa in genere meno di un libro edito da una casa editrice, è pur vero che i compensi (royalties) di un autore indipendente sono maggiori di quelli di un autore sotto contratto.

La mancanza di intermediazioni tra te e il tuo pubblico ti permette infatti di intascare fino al 70% del prezzo di vendita del tuo libro, quando invece un autore pubblicato da una casa editrice può sperare al massimo nel 15%.

5. Il Self Publishing abbrevia i tempi di pubblicazione

Se decidi di affrontare la ricerca di una casa editrice che pubblichi il tuo libro, come prima cosa devi armarti di tanta pazienza. A essere ottimisti, devi mettere in conto alcuni mesi per cercare le case editrici o gli agenti a cui rivolgerti, scrivere le lettere di presentazione, inviare loro il materiale e poi devi aspettare altri mesi le loro risposte. Sempre che arrivino!

Le case editrici e gli agenti più importanti, infatti, ricevono così tante proposte che non hanno il tempo (e la voglia) di rispondere a tutti. Dopo qualche mese, dunque (quanti? sei? dodici?) potrai considerare la mancanza di risposte come un loro rifiuto e decidere di cercare altri indirizzi o di cambiare strada.

Se invece tu avessi la fortuna di essere scelto da una casa editrice, dovresti comunque aspettare ancora molti mesi perché il tuo libro sarebbe inserito in un preciso calendario editoriale e passerebbe attraverso le fasi obbligatorie di editing e impaginazione grafica a cura dell’editore. Insomma, essere pubblicati da una casa editrice significa aspettare molti mesi, a volte anni.

Con il Self Publishing, invece, tutto è più immediato. Una volta che il tuo libro è pronto, ti basterà farlo correggere e impaginare, scegliere una copertina adatta e in pochi clic sarai in vendita in tutti i maggiori book store della rete.

6. Con il Self Publishing mantieni il controllo di ogni fase

Se una casa editrice decide di pubblicare il tuo libro, ne acquisisce i diritti e ne può fare quello che crede. Nei casi più fortunati ne fa solo un editing leggero, ma non è raro il caso di testi stravolti, ampiamente rimaneggiati, personaggi modificati e titoli cambiati.

La casa editrice decide la grafica di copertina, i tempi di pubblicazione, le forme di promozione, i canali di distribuzione. Può essere comodo, per certi versi, sapere che c’è qualcuno che si occupa di tutto, ma può anche essere frustrante sapere di non avere più nessuna voce in capitolo sul tuo testo.

Se, invece, decidi di autopubblicare il tuo libro sei tu a decidere ogni cosa. Puoi rivolgerti a un editor professionista o a un grafico per la realizzazione della copertina, ma alla fine la scelta è sempre tua: sei tu a decidere se e quali modifiche accettare. Tu selezioni i professionisti con cui lavorare, controlli i contenuti del tuo testo, stabilisci i tempi di pubblicazione, decidi i canali di distribuzione, verifichi personalmente i dati di vendita e incassi direttamente le commissioni.

7. Le case editrici seguono il Self Publishing

Spesso mi sento dire che il Self Publishing non vale a nulla, che i libri autopubblicati sono un sottobosco che nessuno osserva, perché, tanto, le case editrici pubblicano solo autori famosi o raccomandati.

Non è vero. Basta entrare in una qualsiasi libreria per vedere quanti libri ci siano di autori sconosciuti ai più, autori emergenti sui quali comunque un editore ha deciso di puntare.

È ovvio che una casa editrice faccia affidamento sui nomi più famosi del suo catalogo per “fare cassa”, ma è altrettanto vero che nessuna casa editrice può avere un catalogo ristretto in cui rientrano solo pochi nomi.

Le case editrici seguono con attenzione il mondo del Self Publishing attraverso i loro talent scout, gli agenti e i blog letterari più frequentati che fotografano i gusti del pubblico.

Negli Stati Uniti sono frequenti i casi di self che hanno avuto successo (con il caso estremo delle 50 sfumature), ma, fatte le dovute proporzioni per ampiezza del mercato e numero di lettori, anche qui in Italia ci sono casi fortunati di libri nati come self e poi passati sotto l’etichetta di una casa editrice.

Non ci credi? Chiedi allora a Lidia Ottelli, blogger e scrittrice, il cui ultimo romanzo, inizialmente autopubblicato, è stato poi acquisito dalla Newton Compton.

8. Il Self Publishing in Italia è tutto da sfruttare

Negli Stati Uniti il mercato dei self published è ormai una realtà consolidata, tanto che gli ultimi dati dichiarano che su Amazon ormai è avvenuto il sorpasso e ben il 58% degli ebook venduti sono self-published.

In Italia siamo ben lontani da questi numeri e l’acquisto dei libri avviene ancora in larga parte nelle librerie offline, eppure i dati pubblicati dall’AIE dimostrano che quello degli ebook è l’unico settore in crescita nel mercato editoriale nazionale, mentre i libri cartacei languono.

Se scegli il Self Publishing sappi dunque che il mercato italiano è tutto da conquistare.  Non lasciarti demoralizzare dalla quantità di titoli auto pubblicati che vedi intorno a te: sono pochissimi rispetto al numero di potenziali lettori che sono là fuori in attesa di un buon libro.

Ci sono infinite risorse a disposizione di chi vuole pubblicare e promuovere il proprio libro in autonomia: basta avere voglia di farlo, di leggere, di informarsi e di provare.

Organizzando in modo preciso il tuo percorso di Self Publishing puoi pubblicare e vendere un libro di qualità, senza perdere tempo, senza rinunciare al controllo di ogni fase e senza accontentarti di commissioni basse.

La chiave del successo di un libro, risiede, però, in quella parolina magica: qualità.

Che sia di una casa editrice o autopubblicato, un libro scritto male, con una brutta copertina e senza un’adeguata strategia di promozione non si vende. Semplice. 

Quindi, se credi in te stesso e nel tuo lavoro, se hai voglia di impegnarti per farlo conoscere e apprezzare, allora il Self Publishing è senza dubbio la scelta migliore per te.

Ora che ho finito, ti chiedo un piccolo favore.
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Risorse Utili

4 Comments
  • Elton Varfi
    Posted at 14:50h, 20 Settembre

    Salve Carmen, chiedo scusa per il disturbo. Ti scrivo perché ho bisogno di un consiglio. Ho auto pubblicato un libro anni fa, però ascoltando i tuoi podcast mi sono reso conto che ho sbagliato tutto in termini di marketing, copertina, quarta ecc. Secondo te vale la pena ritirarlo, fare un restyling e rimetterlo di nuovo in vendita? Grazie in anticipo.

    • Libroza
      Posted at 19:03h, 20 Settembre

      Ciao Elton, la risposta è assolutamente sì.
      Spesso lo fanno anche autori famosi con i loro libri di gioventù, e lo fanno tutte le case editrici quando vogliono riproporre un testo che avevano già pubblicato ma che credono possa avere miglior fortuna.
      La cosa migliore è partire da una analisi onesta di quello che non ha funzionato. Se non avevi le idee chiare in fatto di book marketing e non hai messo in atto strategie che ora conosci, potresti perfino riproporre il libro così com’è, cambiando solo gli strumenti utilizzati per promuoverlo (e il tuo approccio al marketing stesso che, mi pare di capire, ora è più consapevole).
      Se invece qualche azione promozionale l’avevi fatta ma senza successo, dovresti analizzare da cosa è dipeso: il libro era promosso nel modo sbagliato? al pubblico sbagliato? hai ricevuto buone recensioni ma hai venduto poche copie oppure hai venduto tanto ma con feedback non positivi?
      Insomma, il restyling del tuo libro può limitarsi a titolo e copertina, con un nuovo lancio e nuovi canali di promozione, oppure essere più profondo e prevedere anche un lavoro sul testo vero e proprio con un nuovo editing. In ogni caso può darti le soddisfazioni che non hai avuto in passato.

  • Emiliano
    Posted at 12:59h, 07 Marzo

    Ciao Carmen, la mia domanda ´di tipo tecnico riguarda la parte finanziaria degli introiti ottenuti attraverso le royalties,
    io sono residente in Germania e sto per pubblicare il mio primo libro, naturalmente scritto in italiano.
    grazie alle nuove regolamentazioni del 2019 avrei bisogno di sapere come vengono gestite dal punto di vista delle tasse per un autore residente all’estero.
    sto pensando di farmi aiutare nella pubblicazione attreverso un servizio tedesco come Neobook o Tredition, in maniera da rimanere in ambito tedesco per il pagamento delle royalties, ma ascoltando i tuoi video mi rendo conto che utilizzare un intermediario fara perdere valore alle royalties guadagnate e considerando che il libro e in lingua italiana forse sarebbe meglio pubblicarlo direttamente su amazon con il KDP.
    spero che ci siano altri autori italiani residenti all’estero che potrebbero trarre giovamento dalla risposta a questo mio quesito.
    ti auguro una buona giornata.

    • Libroza
      Posted at 15:36h, 18 Marzo

      Ciao Emiliano,
      come ripeto sempre io non sono una commercialista né una consulente fiscale, quindi per avere informazioni autorevoli e corrette in materia di tasse e fisco, devi chiedere a un esperto.
      Quello che io posso dirti è solo come funziona Amazon KDP.
      Amazon calcola l’IVA tenendo in considerazione solo il paese di residenza di chi compra e non di chi vende.
      Non ha importanza quindi se tu pubblichi il tuo libro su Amazon.it o Amazon.de, quello che conta è dove vive il lettore che compra il tuo libro. Se il lettore vive in Italia, allora Amazon applica al tuo libro l’IVA italiana, se il lettore vive in UK Amazon applica al tuo libro l’IVA britannica e così via.
      Dopo aver dedotto l’IVA Amazon da quello che resta calcola le tue royalty di autore e te le dà.
      Quello che fai tu dopo, sono affari tuoi, nel senso che ad Amazon non interessa se e come tu dichiari nella tua dichiarazione fiscale questi redditi o no.
      Se tu sei fiscalmente residente in Germania allora sicuramente presenterai la tua dichiarazione dei redditi al Fisco tedesco ed è con il fisco tedesco che te la devi vedere.
      Amazon è solo un intermediario alla vendita e si fa carico dell’IVA. Quello che tu ottieni è una royalty da diritti d’autore, quindi non devi pagare l’IVA (l’ha già dedotta Amazon): devi “solo” pagare le tasse su questa fonte di reddito che si aggiunge alle altre tue fonti di reddito.
      In questo articolo trovi dettagli maggiori;
      https://libroza.com/quanto-costa-pubblicare-un-libro-su-amazon/

      Io ti consiglio quindi di pubblicare su Amazon in modo diretto, senza altri intermediari, perché ci perderesti in commissioni.

      Spero di essere stata utile!