3 Motivi per cui le recensioni negative al tuo libro sono utili
26 Aprile 2017

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Sei un autore e hai pubblicato un libro? Allora preparati a ricevere recensioni negative e critiche.
Non puoi pensare di piacere a tutti e comunque c’è tanta gente là fuori che si diverte a sparare a zero. Ma, quale che sia il motivo, un punto è certo: tutti gli autori, prima o poi devono affrontare delle critiche o trovano sul proprio account Amazon il regalo di recensioni a una stella.
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È inevitabile. Anzi, se non ti è ancora capitato, aspettatelo. Consideralo come un rito di passaggio.
Che tu abbia già ricevuto feedback negativi o no, l’importante è sapere come affrontarli nel modo giusto per fare, anche di questo elemento apparentemente contrario, un punto su cui lavorare per la tua crescita come scrittore.
Quando le recensioni negative sono inutili
Se sei al tuo primo libro speri che la tua “creatura” incontri il favore del pubblico e, se anche non dovesse piacere, pensi di non meritare recensioni negative, perché ci hai messo tutto il tuo impegno, perché il testo è buono, corretto, ben impaginato, e anche chi non dovesse apprezzarne la trama non potrà non riconoscere il tuo impegno.
Purtroppo non è così.
Quella recensione a una stella che sa tanto di invidia e cattiveria, che dimostra di non aver capito niente del tuo libro, di quello che volevi dire, o che ti fa venire perfino il dubbio che chi l’ha scritta abbia effettivamente letto il tuo libro, prima o poi arriva.
Allora meglio prima.
Prima arriva, prima impari a reagire e a gestire le tue emozioni di fronte a un giudizio negativo.
Le recensioni più odiose sono quelle che usano frasi demolitrici come “Ho dato una stella perché meno non si poteva”, “Questo non è un libro, ma un ammasso disordinato di pensieri contorti”, “Sembra il diario di una dodicenne”, o “Fossi nell’autore mi vergognerei di aver distribuito a mio nome tale insulsaggine”. E poi c’è perfino chi ci va giù ancora più pesante: “Purtroppo essendo un ebook non può nemmeno essere riutilizzato per pulirsi in bagno”.
Ciò che fa più male di questo tipo di recensioni è il fatto che esse vanno sul personale, senza tuttavia parlare del libro. I giudizi espressi sembrano più scagliati contro l’autore che contro il testo.
Se ti è capitato di ricevere queste critiche, molto probabilmente ti sei sentito tremendamente arrabbiato e deluso.
Arrabbiato per la cattiveria gratuita che certa gente sembra divertirsi a spargere intorno a sé, e deluso dal sistema che permette a tutti di dire cose così offensive e dolorose.
Ebbene, la prima regola da imparare di fronte alle recensioni negative è che l’unico modo per non riceverne affatto è non pubblicare nulla.
L’unico modo per non ricevere recensioni negative è non pubblicare nulla.
L’unico modo per non ricevere recensioni negative è non pubblicare nulla.
Come tu hai il diritto e la libertà di pubblicare ciò che scrivi (e di ciò che scrivi ti assumi la responsabilità!), così anche le altre persone hanno il diritto e la libertà di esprimere le proprie idee (e di queste si assumono la responsabilità!).
Quindi, se davvero vuoi fare lo scrittore e vuoi far conoscere al mondo le tue storie, devi metterti in gioco e stare alle sue regole.
Pubblicare un libro significa salire su un palco per raccontare una storia. Se lo fai devi essere pronto in egual misura agli applausi e ai fischi.
Pubblicare un libro significa salire su un palco per raccontare una storia. Se lo fai devi essere pronto in egual misura agli applausi e ai fischi.
Pubblicare un libro significa salire su un palco per raccontare una storia. Se lo fai devi essere pronto in egual misura agli applausi e ai fischi.
3 motivi per cui le recensioni negative sono utili
Singole recensioni negative che non dicono niente di preciso sul tuo libro possono farti male e purtroppo è un male inutile, perché non serve a farti migliorare.
Queste recensioni, infatti, non ti fanno capire nel dettaglio cosa non è piaciuto al lettore, cosa non va nel tuo libro.
Se però le recensioni negative non dovessero più essere casi isolati e dovessero invece ripetersi simili, allora è il caso di fermarsi a riflettere.
Se poi le recensioni dicono esattamente cosa non funziona nel testo, meglio ancora. Prendi nota e accetta con umiltà il giudizio di chi ha letto il tuo libro.
Può darsi che, anche in questo caso, le recensioni siano scritte con un tono acido e con poco tatto, ma tu devi separare la forma dal contenuto.
La forma è dovuta alla delusione che il lettore ha provato di fronte a un libro che non gli è piaciuto e per il quale, magari, ha anche speso i suoi soldi. Pensa a come ti senti tu stesso quando paghi per un servizio che non ti soddisfa. Quando si è delusi è normale esprimersi con poca diplomazia perché ci sente presi in giro.
Quindi sorvola sulla forma, non ti soffermare sul come i lettori scrivono le loro recensioni, ma concentrati su cosa dicono.
Le recensioni negative, infatti, possono essere utili per almeno 3 motivi:
1. I lettori che non ti conoscono sono più obiettivi
Se una recensione negativa è una caso isolato, puoi – forse – ignorarla, ma se più persone sottolineano gli stessi difetti del tuo testo, allora devi ascoltarle.
Sarebbe troppo facile liquidare i feedback che non ci piacciono come opinioni di chi non se ne intende di letteratura. I lettori non sono stupidi! Anzi, la verità è che i lettori se ne intendono eccome, per il semplice fatto che leggono. Leggono molti libri oltre al tuo e possono fare confronti.
Inoltre, sarebbe altrettanto sbagliato credere che solo chi ti conosce personalmente può capire davvero il tuo libro. Se è così allora non avresti dovuto pubblicare il tuo libro, ma distribuirlo privatamente solo alla tua cerchia di amici.
La verità è che i giudizi più obiettivi sono proprio quelli che riceverai da chi non ti conosce. Parenti e amici non possono essere sufficientemente distaccati per dare un giudizio obiettivo sul tuo testo o, forse, non hanno il coraggio di esprimere davvero ciò che pensano per paura di offenderti.
Chi non ti conosce, invece, non ha questi timori e questi limiti e per questo la sua opinione conta di più.
2. Le critiche negative rendono più credibili quelle positive
Sii sincero: cosa pensi quando vedi su Amazon un libro che ha un sacco di recensioni tutte a cinque stelle? Non pensi anche tu che forse non sono tutte vere, che sono recensioni pompate e che è impossibile che quel libro non abbia, chessò, nemmeno una recensioncina a due stelle? 😉
Del resto le letture sono un campo soggettivo, ciò che piace a me può non piacere a te e viceversa, quindi che un libro ottenga consensi unanimi sembra davvero strano.
Per questo motivo, sii contento di ricevere qualche recensione che non sia al massimo del punteggio: i lettori saranno più propensi a credere ai giudizi favorevoli contenuti nelle recensioni positive se queste sono affiancate da qualche giudizio più critico.
3. Le recensioni negative ti fanno crescere
Quando le recensioni dicono qualcosa di preciso sul tuo testo, è sempre bene stare ad ascoltare. Sentirti dire sempre bravo fa piacere, ma non ti fa crescere come autore. Prestando attenzione alle critiche costruttive, invece, puoi scoprire cosa non funziona nel tuo testo e come puoi migliorare.
Sentirti dire sempre “bravo” fa piacere, ma non ti fa migliorare. Le critiche costruttive, invece, ti fanno crescere come autore.
Sentirti dire sempre “bravo” fa piacere, ma non ti fa migliorare. Le critiche costruttive, invece, ti fanno crescere come autore.
Le recensioni dicono che il tuo libro è pieno di errori? Fai una nuova correzione di bozze o controlla che la conversione in formato ebook non abbia generato errori e ripubblica il testo corretto.
Più di un lettore dice che il tuo libro ha deluso le sue aspettative? Chiediti allora se per caso la tua copertina o il tuo testo di presentazione non possano essere fuorvianti e aver tratto in inganno i lettori facendogli credere che il libro parli di altro o che sia di un genere diverso. Controlla le categorie in cui il tuo libro è stato inserito, se puoi modifica la copertina o per lo meno aggiungi una o più frasi al testo di quarta per chiarire eventuali equivoci.
Alcuni scrivono che i personaggi non sono credibili o che i dialoghi sono poveri? Rifletti seriamente su queste indicazioni e cerca di essere obiettivo con il tuo libro. Se puoi, chiedi aiuto a un editor professionista per rivederlo e migliorarlo.
Se hai scritto un libro, le critiche sono quindi inevitabili, ma possono rivelarsi uno strumento di crescita personale e stilistica.
Affronta dunque le recensioni negative con grande umiltà.
Rinchiuderti nella tua torre d’avorio pensando di aver scritto il capolavoro del secolo o di essere un talento incompreso, non ha senso e non ti porterà da nessuna parte.
Se il tuo testo è un capolavoro lo dovrà comunque decidere il pubblico, tu fai in modo che sia ben costruito e ben confezionato. Se poi sei convinto di avere davvero talento, allora dimostralo.
Michele Nigro
Posted at 20:16h, 16 SettembreCiao Carmen, seguo Libroza tramite la mailing list e ho trovato molti tuoi suggerimenti veramente utili. Da quando ho autopubblicato la mia raccolta di poesie non sono mancate le soddisfazioni: alcune recensioni ben piazzate, alcune mie idee promozionali che hanno avuto una certa risposta… ecc. Il settore in cui, come era prevedibile, non riesco a fare breccia è quello del giornalismo culturale: ho inviato il comunicato stampa quando uscì il libro e a molte redazioni culturali ho inviato anche il pdf del libro, ma senza sortire effetti significativi, tranne per qualche e-magazine culturale, rivista, ecc. Per farla breve quella che manca al quadro generale è UN’INTERVISTA o comunque un “pezzo” riguardante la mia pubblicazione, non dico sui quotidiani cartacei ma almeno sulle versioni web. La domanda che ti rivolgo è: c’è un canale per potersi proporre, per indirizzare verso i giornalisti culturali segnali in modo da far capire che sarei disponibile ad essere intervistato? O devo rifarmi il giro via mail delle redazioni rischiando di spammare e di avere l’effetto opposto? Non so se hai già dedicato un video o un post al problema; se sì mi deve essere sfuggito. Grazie di tutto, ciao. Michele.
Libroza
Posted at 18:44h, 18 SettembreCiao Michele,
purtroppo il settore della poesia è ancora più difficile di quello, già arduo, della narrativa. Puoi certamente provare a inviare (e reinviare periodicamente) comunicati stampa a redazioni/giornalisti, meglio se ogni volta hai qualcosa di diverso da dire. Magari una volta dici che hai pubblicato il libro, un’altra volta dici che è disponibile anche il cartaceo, un’altra ancora che farai una presentazione dal vivo il giorno x all’ora y, e così via. Ma non ti aspettare grandi riscontri…
Secondo me sarebbe meglio puntare il tuo tempo e i tuoi sforzi nel cercare di farti conoscere direttamente dai lettori, bypassando giornali e riviste. Cerca dunque forum o blog in cui si parla di poesia, inserisciti nelle conversazioni, nei gruppi di lettura, recensisci tu per primo libri di poesia altrui, partecipa a concorsi e soprattutto usa i social. Su Facebook, e ancora di più su Instagram, sta infatti crescendo il fenomeno delle poesie online. Condividi senza riserve i tuoi versi. Crea delle belle immagini con i tuoi versi perché le immagini sono condivise di più rispetto agli articoli o ai semplici post. Non aver paura di pubblicare gratis i tuoi versi perché è il modo più diretto per farti conoscere e apprezzare.
Spargi dunque i versi di questa tua prima silloge come semi e raccoglierai i tuoi frutti quando pubblicherai la seconda.
In bocca al lupo!
Michele Nigro
Posted at 08:12h, 19 SettembreGrazie Carmen per i tuoi preziosi consigli! 🙂