Come difendere un libro dal plagio e tutelare il tuo diritto d’autore
25 Novembre 2015

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Forse è successo anche a te, prima di cliccare sul pulsante “Pubblica” di Amazon o di inviare il tuo manoscritto a un agente o a una casa editrice per una valutazione, di pensare: “E se mi rubano l’idea? Se copiano il mio testo e lo pubblicano a nome loro a mia insaputa?”
È la paura del plagio, il timore di non riuscire a tutelare il tuo Diritto d’Autore sull’opera che hai creato con tanta fatica e che, giustamente, senti profondamente tua.
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Se dunque hai pensato almeno una volta a come difenderti dal plagio, sappi innanzitutto che in ambito letterario il plagio è molto raro. Di sicuro non saranno agenti o editori a rubarti le parole perché, anzi, se essi pensassero che sei uno scrittore di talento, guadagnerebbero molto di più mettendoti sotto contratto e facendoti scrivere ancora, piuttosto che rubandoti il primo libro e basta.
Il rischio di plagio, quindi, è plausibile da parte di altri scrittori, invidiosi e copioni, ma non ti preoccupare: per difenderti hai a disposizione armi efficaci.
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Cosa stabilisce la legge italiana sul diritto d’autore
Il nostro Codice Civile, all’articolo 2576, stabilisce che il Diritto d’Autore su un opera deriva dalla creazione dell’opera stessa.
Quindi per la legge italiana tu sei automaticamente il detentore dei Diritti sulla tua opera, per il semplice fatto di averla creata, indipendentemente da qualsiasi formalità di deposito e di registrazione.
Il punto non è quindi come registrare il proprio Diritto d’Autore su un’opera, bensì come dimostrare, in caso di disputa, che tu hai scritto quel testo prima di un altro, che in una data certa tu risultavi già essere autore di quel testo. È tutto qui. È solo una questione di tempi.
Se scrivi un libro, lo rendi pubblico in qualsiasi modo, stampandolo o anche solo diffondendolo su internet, e poi qualcuno te lo ruba e lo spaccia per suo, il solo modo che hai per difenderti dal plagio e rivendicare la paternità dell’opera è proprio poter dimostrare che tu hai scritto e pubblicato quel testo prima di lui.
Come depositare un libro per difendersi dal plagio
Allora, prima di distribuire e rendere pubblico il tuo libro, assicurati di ufficializzare la paternità dell’opera scegliendo (almeno) uno dei seguenti 8 metodi.
1. Deposito notarile
È sicuramente il metodo più affidabile, ma anche il più costoso. Il notaio vidimerà tutte le pagine del tuo inedito e lo conserverà nel suo archivio. A te non resterà che pagare la parcella!
2. Deposito legale
La legge n. 106 del 15 aprile 2004 prevede che tutti i libri prodotti totalmente o parzialmente in Italia siano depositati presso le Biblioteche nazionali di Roma e Firenze secondo le modalità indicate dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali.
Il deposito legale nasce allo scopo di conservare il patrimonio culturale nazionale, ma la ricevuta del deposito effettuato avrà per te valore anche come attestazione della data in cui risulti essere Autore di un testo. E avrai speso solo i soldi dell’invio dei due plichi!
3. Deposito di un’opera inedita alla SIAE
Molti pensano che l’unico modo per tutelare il proprio Diritto d’Autore sia iscriversi alla SIAE. Certamente la Società Italiana degli Autori e degli Editori nasce con questa finalità, ma è la SIAE stessa ad affermare che non è obbligatorio servirsi della sua intermediazione.
Un primo metodo per tutelare il tuo libro è quello di depositarne il manoscritto presso la Sezione OLAF (Opere Letterarie e Arti Figurative) della SIAE. Per farlo devi vidimare il tuo manoscritto su ogni pagina scritta, compresa la copertina, compilare un modulo e inviare il tutto per posta, o consegnarlo a mano, alla Sezione OLAF della Direzione Generale della SIAE.
Riceverai una ricevuta con il nome dell’autore e il titolo dell’opera che ti servirà per dimostrare l’esistenza dell’opera stessa in una data certa. Il deposito costa 132 euro, dura solo 5 anni, va rinnovato un mese prima della scadenza ed è valido solo per opere non ancora pubblicate.
4. Registrazione di un’opera edita alla SIAE
Cosa diversa dal deposito dell’inedito (ma spesso confusa con esso) è la registrazione della propria opera alla SIAE. In questo caso puoi presentare domanda di mandato alla sezione OLAF, pagando la quota di 162,66 euro, e dichiarare la tua opera letteraria.
Con la registrazione del tuo libro presso la SIAE puoi richiedere il famoso bollino, il contrassegno olografico che normalmente trovi sul frontespizio dei libri. 100 contrassegni costano solo 1,80, ma ovviamente lo puoi incollare solo su un libro in formato cartaceo.
Tieni conto infine che la SIAE ha lo scopo di tutelare i diritti degli autori rispetto a riproduzioni non autorizzate della loro opere, quindi può aiutarti a perseguire e a riscuotere il dovuto da chi distribuisce copie piratate del tuo libro, ma non può certo aiutarti a trovare tali “pirati” o ad evitare che essi esistano.
5. Codice ISBN
L’ISBN (International Standard Book Number) è un codice univoco che attesta l’esistenza dell’opera nel catalogo dei libri in commercio. Puoi chiedere un codice per il tuo libro presso l’agenzia italiana ISBN, che da gennaio 2015 ha aperto anche agli autori indipendenti la possibilità di registrare direttamente le loro opere.
Se vuoi registrarti in modo autonomo il costo è di 80 euro + IVA, se invece pubblichi il tuo libro con una delle maggiori piattaforme di Self Publishing ti verrà offerta l’attribuzione di un codice ISBN per pochi euro. Ti consiglio di approfittarne!
6. Invio postale
Un altro metodo efficace ed economico per registrare la paternità della tua opera in una data certa è quello di spedire una copia del tuo libro a te stesso tramite raccomandata. Fai un bel pacchetto, vai in posta e spediscilo al tuo indirizzo. Se vuoi risparmiare puoi perfino scegliere la spedizione tramite piego di libri raccomandato, mentre se sei in vena di spese folli, aggiungi l’opzione della ricevuta di ritorno. In ogni caso te la caverai con pochi euro.
Attenzione, però: una volta ricevuto il pacco, non aprirlo per nessun motivo! Conservalo gelosamente così com’è. Solo così, infatti, in caso di disputa giudiziaria potrai dimostrare che alla data del timbro postale tu già disponevi di una copia dell’opera.
7. Invio digitale
Un metodo ancora più facile ed economico è l’invio digitale. Allega il file del tuo testo ad una mail e inviala a te stesso. In questo caso è meglio se usi una casella di posta certificata, che registra in modo ufficiale la data di invio. Ci sono molti servizi online che ti offrono caselle PEC a pochi euro all’anno.
8. Marcatura digitale
È il metodo più recente e quindi forse il meno conosciuto. Alcuni siti come Proofy o Patamu offrono un metodo di marcatura digitale che permette di attribuire data ed ora certa ad un documento informatico e che ha valore legale, come stabilito dal Codice dell’amministrazione digitale (CAD), e dalla Direttiva Europea 1999/93/EC.
Il processo di marcatura digitale è dunque efficace, dura 10 anni (rinnovabili per altri 10 se si può provare che il file sia integro) e ha il vantaggio di essere di facile utilizzo e immediato, proprio perché totalmente informatizzato.
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Ma è davvero possibile difendersi dal plagio?
Questo elenco di metodi per difendere le tue opere dal plagio non può ovviamente sostituire la consulenza professionale di un avvocato, tuttavia può essere una prima panoramica per capire come tutelare il tuo diritto d’autore e come dimostrare la paternità di un’opera letteraria in caso di disputa legale.
Sono sistemi che io ti consiglio di usare in via preventiva: tu depositi la tua opera e poi vivi tranquillo. Usane più d’uno contemporaneamente, soprattutto se si tratta di metodi gratuiti o a basso costo. Se poi un giorno ti dovessi imbattere in un “ladro di libri” gli potrai fare causa perché avrai tutte le carte in regola.
Come puoi capire, però, tutelarsi dal plagio depositando la propria opera è cosa assai diversa dall’andare a cercare il plagio stesso. Scovare chi usa le tue parole e i tuoi testi e li propone come suoi non è altrettanto facile.
Esistono siti come Copyscape, Plagscan o Plagtracker che controllano se un testo è stato utilizzato in altri blog o siti internet, ma nessun software può rintracciare i tuoi testi all’interno di libri altrui per svelare eventuali plagi letterari.
Del resto non puoi pensare di setacciare tutti i giorni il mare magnum della rete o di leggere tutti i libri che vengono pubblicati alla ricerca di qualcuno che forse, chissà dove, chissà quando, ha copiato il tuo testo e l’ha ripubblicato a nome suo.
Allo stesso modo non puoi pensare di impedire alle persone di scambiarsi il file piratato del tuo ebook. È semplicemente impossibile.
Anzi, se ciò dovesse accadere, io fossi in te ne sarei perfino contenta, perché sarebbe la dimostrazione concreta (al di là di ogni ragionevole dubbio, giusto per usare un lessico legale) che il tuo libro piace e ha successo.
marco
Posted at 14:38h, 21 GennaioLa Casa Editrice Castelvecchi di Roma ha copiato un mio libro, aggiungendo un 1/10 di frottole e 1/10 di banalità. Volevo evitare una causa civile anche perché sono avanti negli anni.
Esiste solo la causa civile con avvocati e tribunali e 7-8 anni di attesa o ci sono alternative?
Grazie
PS ho lavorato 10 anni a quello studio.
Libroza
Posted at 16:34h, 22 GennaioCiao Marco, mi dispiace molto per la tua esperienza!
Purtroppo per far valere i tuoi diritti l’unica strada è riuscire a dimostrare in sede legale di essere tu l’autore dei testi riutilizzati da altri, e soprattutto di averli resi pubblici prima di loro.
Non è quindi solo una questione di paternità, quanto piuttosto di tempistica.
Michele Caccamo
Posted at 19:10h, 15 NovembreGravissima la frottola di questo signore. Da identificare, per opportuna querela per calunnia e diffamazione
Myriam
Posted at 14:10h, 25 GennaioCarmen,
quanto più leggo e rileggo i tuoi consigli, tanto più apprezzo il tuo lavoro. In futuro mi rivolgerò a te con qualche domanda. Ho consigliato la lettura ed ho lodato il tuo contributo su linkedin. Complimenti.
Libroza
Posted at 12:55h, 26 GennaioGrazie Myriam, è una grande soddisfazione per me sentire che i miei consigli possono essere interessanti e utili per i lettori!
Libroza
Posted at 12:54h, 26 GennaioCiao Myriam, se il tuo libro è già stato pubblicato con ISBN allora, dal punto di vista legale, è sicuramente tutelato, perché tu potrai sempre dimostrare (nel caso di disputa) che a partire da una data certa tu risultavi autrice di quel testo.
Per quanto riguarda invece testi nuovi, bisogna distinguere tra tutela di un’opera INEDITA o tutela di un’opera EDITA. Se compri un codice ISBN vuol dire che quel testo è pubblicato. Questo non significa per forza messo in vendita. Potresti anche solo stamparlo per te e i tuoi amici, ma un codice ISBN significa che un libro è in circolazione.
Il deposito alla SIAE dell’opera inedita, invece, serve a tutelare da eventuali plagi un libro che non è ancora stato pubblicato, cioè che non circola in nessun modo.
A mio avviso il deposito delle opere inedite per quanto riguarda i testi scritti ha più senso per gli script per sceneggiature/libri, cioè trame che tu vuoi proteggere PRIMA di svilupparle in veri e propri libri. E’ infatti più facile rubare le idee piuttosto che un intero libro.
Se però stai cercando un editore per riproporre il tuo libro o per proporne di nuovi, non farti problemi. Un editore non ha nessun interesse a rubarti il lavoro o le idee, perché se il tuo stile gli piace gli conviene di più metterti sotto contratto e farti scrivere ancora, invece di rubarti un testo solo.
Myriam
Posted at 06:53h, 27 GennaioGrazie Carmen, sei un riferimento davvero prezioso, non cesso di ripeterlo. Competente, precisa, affidabile e disponibile. Ti faccio un’ultima domanda: leggo sul tuo interessante documento che esiste un deposito legale anche presso le Biblioteche nazionali di Roma e Firenze. Non lo sapevo. Si riferisce naturalmente ad opere pubblicate, immagino. Visitando il sito, mi viene il dubbio che sia solo per opere di saggistica. Ti risulta che valga anche per la narrativa? In questo caso entro quale data dalla pubblicazione va depositata l’opera? Oppure non c’è scadenza? E’ opportuno farlo in aggiunta al codice ISBS oppure no? O meglio: in quali casi si consiglia il deposito? Te lo chiedo perché nel tuo documento che un metodo in più per tutelarsi dal plagio non fa mai male. Grazie, Carmen, fin d’ora del tempo che mi dedichi e della sapienza che ci metti a disposizione.
Libroza
Posted at 00:45h, 28 GennaioIo ho inserito il deposito legale tra gli strumenti per tutelarsi dal plagio perché in effetti è uno degli strumenti che consentono di dimostrare, in caso di disputa, che a partire da una data certa tu eri autrice (quindi titolare della paternità) di quell’opera. In fondo nell’articolo volevo appunto dare una panoramica dei modi per tutelarsi dal plagio.
Il deposito legale, però, è atto dovuto per legge per gli editori e per tutti i libri pubblicati in Italia, quindi un libro pubblicato con codice ISBN dovrebbe SEMPRE essere depositato presso le Biblioteche Nazionali. DI solito lo fa l’editore, subito dopo la pubblicazione.
Se ti riferisci al tuo libro pubblicato anni fa, io fossi in te non mi preoccuperei del deposito. In fondo è passato tanto tempo ed era compito dell’editore farlo.
Tu comunque sei titolare della paternità del testo e ora puoi farne ciò che vuoi.
Per maggiori dettagli visita il sito della Direzione delle Biblioteche Nazionale, dove trovi anche i moduli e il regolamento per effettuare il deposito legale:
http://www.librari.beniculturali.it/opencms/opencms/it/DepositoLegale/
Myriam
Posted at 10:19h, 28 GennaioCarmen, apprezzo moltissimo la tua sollecitudine, precisione e competenza della risposta. Per ricambiare la cortesia fornisco qualche informazione circa il deposito alla SIAE, visto che sono iscritta e ne sono al corrente. Per gli associati il deposito di sceneggiature e testi testrali si fa alla sezione DOR ed è gratuito, per i testi di canzoni accompagnati da spartito nella sezione musica si pagano modestissimi diritti amministrativi. Quanto alla sezione OLAF, il deposito degli inediti costa solo €65,00 per gli associati, contro i 132,00 dei non associati. Le condizioni sono le stesse: durata 5 anni con possibilità di rinnovo, cambia solo la tariffa. Per i giornalisti iscritti all’albo l’iscrizione alla SIAE avviene in automatico, poi la quota annua è di €152,00. E’ tutto. Se a qualcuno queste informazioni possono servire, mi fa piacere essermi resa utile.
Libroza
Posted at 13:29h, 29 GennaioGrazie, @disqus_jO0b1ej87n:disqus, certamente queste informazioni possono essere utili a molti lettori!
Myriam
Posted at 18:00h, 03 FebbraioCarmen, a seguito delle precedenti info, mi permetto di chiederti un consiglio. Sto in questo momento contattando diversi editori per proporre le mie opere. Sono case piccole, che non sempre conosco direttamente. Ho precisato la mia avversione per l’EAP e mi confermano di non esserlo. A parte questo non so molto di loro, né trovo info su siti quali Writer’s Dream o simili con scambio di opinioni nel forum. Naturalmente mi viene richiesta copia della o delle opere per prenderne visione. Sono tutte depositate alla SIAE sezione OLAF, quando non addirittura, nel caso di una raccolta di poesie, anche nella sezione DOR. Mi mette comunque ansia farle circolare in mano a sconosciuti. Una di queste case, Il SEME BIANCO, fa capo alla Castelvecchi, da cui Marco, qua sotto,dice di aver subito un plagio. Per caso la conosci? Vorrei contattare anche la Marcos y Marcos, che chiede le opere complete. Che fare? Fidarsi, non fidarsi? So quanto lavoro c’è dietro alle mie opere, belle o brutte che siano. Posso tutelarmi più di quanto ho già fatto? Consigliami tu, di te mi fido. Grazie del tempo che mi dedichi.
Libroza
Posted at 14:55h, 05 FebbraioTi ringrazio della fiducia che mi dai, @Myriam. Io non sono un’agente letteraria quindi non so consigliarti in merito alle case editrici migliori per proporre i tuoi lavori. Da quello che mi dici, però, posso trarre alcune considerazioni che voglio condividere con te:
1) tu hai fatto tutto quello che potevi per tutelare le tue opere inedite. Di più, francamente, non potevi fare.
2) Tutelare le proprie opere significa fondamentalmente predisporre gli strumenti probatori che possano dimostrare in sede legale che tu sei titolare di un’opera a partire da una data certa.
3) Tutelare le proprie opere significa quindi prepararsi a difendersi, NON impedire che i furbetti ci provino.
4) In poche parole chi vuole rubare/copiare/diffondere le opere di un altro lo può fare e lo farà sempre. La diffusione della pirateria (musicale/cinematografica/informatica/…) lo dimostra.
5) L’obiettivo non è quindi debellare la pirateria (cosa impossibile) ma avere gli strumenti per difendersi.
6) Difendersi però significa aprire una causa legale. Non c’è altro modo, come ho detto a Marco.
7) Tutto questo premesso, mi permetto di dirti che a mio avviso non ha senso vivere con il patema d’animo che una CE possa rubarti il lavoro! Se un tuo libro gli piace, ti prendono sotto contratto così ne puoi produrre altri per loro. Se non gli piace, perché dovrebbero rubartelo?
8) E come possono decidere se il tuo libro gli piace se non glielo fai leggere?
9) Se dunque stai cercando un editore DEVI per forza entrare nell’ottica che le tue opere dovranno in una certa misura circolare per essere valutate.
10) Se non riesci a superare la paura del plagio, allora la ricerca di un editore non fa per te… Ma rifletti: anche se il tuo libro fosse già pubblicato (da un editore o in Self Publishing) potrebbe essere copiato e riproposto con qualche variante dal furbetto di turno. Anzi, una volta pubblicato il testo è, per definizione, “pubblico”. Quindi chiunque può prendere la tua idea, se buona, e riutilizzarla.
Non metterti dunque in questo circolo vizioso di pensieri. Poniti come obiettivi solo quello di pubblicare le tue opere nel modo migliore possibile, cercando di diffonderle e farle conoscere più che puoi.
Myriam
Posted at 18:21h, 05 FebbraioGrazie, Carmen, sei molto saggia. Il fatto è che vagando per i forum e per i siti specializzati, vedi Writer’s Dream o simili, il quadro è veramente desolante, l’EAP sempre in agguato con formule camuffate, migliaia di case editrici da passare in rassegna, come si fa? Ma stiamo divagando dal tema della tutela. Mi rasserena la tua conferma che ho fatto tutto quello che potevo. Essendo giornalista, ho anche la fortuna di poter contare su un servizio di assistenza legale di avvocati specializzati in ambito editoriale messi a disposizione dal nostro ordine. Certo so di muovermi in una giungla e questo mi mette ansia.
Maurizio Musacchi
Posted at 08:24h, 11 GiugnoDa anni scrivo racconti, poesie, testi unici teatrali, scenette comiche, testi di canzoni, idee pubblicitarie.
Ho uno spazio- blog in Estense.com chiamato ” Du iu spich Frares”?.
Per salvaguardare le mie idee, SIAE chiede cifre non alla mia portata.
Mi sembra che vi siano modi, addirittura gratuiti, (anche via mail), che mi proteggano.
Ho capito bene? Se si, potrei averne precisazioni?
Grazie e complimenti per cio’ che fate, molto bene!
Maurizio Musacchi.
Libroza
Posted at 17:00h, 11 GiugnoCiao Maurizio, grazie per essere passato di qua!
Come dico nell’articolo, ci sono molti modi per proteggere un proprio testo dal plagio documentandone la “data di nascita”. Questo, infatti, è il punto: poter dimostrare, in caso (remoto) di disputa legale, che ad una data certa tu risultavi già autore del testo in questione.
Il metodo più economico è quello via email, ma si deve trattare di una email certificata. Dunque se hai una casella pec puoi inviare i tuoi testi a te stesso (dalla casella pec ad un altra casella normale) e questo è già un modo gratuito per dimostrare la data di deposito dei tuoi testi.
In alternativa, i metodi più veloci e pratici oggi a disposizione sono sicuramente le marcature digitali.
Trovi molte offerte online. Ad oggi il sito http://www.Proofy.co offre le prime 5 marcature gratuite, http://www.patamu.com con 30 euro all’anno ti dà 20 marcature al mese.
In alternativa, anche i fornitori di posta certificata (come per esempio Aruba, Infocert, ecc.) adesso offrono servizi di marcatura temporale. Basta che fai una ricerca su Google inserendo “marcatura temporale” o “marcatura temporale online” e ne trovi tanti.
Fammi sapere quale soluzione adotti!
fran
Posted at 12:22h, 08 Settembrebuongiorno! avrei bisogno di un consiglio illuminante per una amica che ha pubblicato una opera teatrale. Da quel che so l’opera non è mai stata depositata presso SIAE, ma è stata edita. L’autrice è iscritta come socia alla SIAE, ma ora vuole cancellarsi.
Le questioni sono due: quando un autore pubblica un testo l’editore ha qualche obbligo/onere di depositare l’opera da qualche parte, presso SIAE o altri soggetti? per quanto riguarda il tema della riscossione dei proventi derivanti da rappresentazioni dell’opera, qualora l’autrice uscisse da SIAE come potrebbe fare a tutelarsi, senza passare da SIAE?
Libroza
Posted at 16:44h, 10 SettembreCiao Francesca,
per quanto la tua prima domanda, l’editore non ha obbligo di deposito SIAE. L’unico obbligo è il deposito legale presso le biblioteche nazionali di Roma e Firenze per tutte le opere edite in Italia. Ne ho parlato proprio in questo articolo. È un obbligo previsto dalla legge, anche se spesso – purtroppo – disatteso.
Per quanto riguarda invece la tua seconda domanda, mi dispiace ma non so risponderti perché non mi occupo di questo risvolto delle opere letterarie.
Giast
Posted at 12:16h, 03 NovembreSalve, complimenti per il blog perché è veramente pieno di informazioni utilissime e lo consiglierò subito a chi mi chiederà informazioni si questi temi. Volevo chiedere riguardo al punto 2. Essendo una legge dello Stato, è obbligatorio depositare le copie dei libri e, non facendolo, si rischia qualcosa?
Grazie.
Libroza
Posted at 22:00h, 03 NovembreCiao, grazie per i complimenti, fanno sempre piacere! Riguardo al deposito legale è obbligatorio. La domanda però non è se si rischia qualcosa a non farlo (in fondo chi controlla?), ma piuttosto: perché non dovresti farlo? Ti costa solo due copie e due invii postali e sei a posto, sia di fronte alla legge, sia per inserire il tuo libro nel “patrimonio letterario nazionale”. Ti sembra poco? 😉
Paolo Frugoni
Posted at 01:59h, 14 Novembresalve mi servirebbe un’informazione se possibile : per un mio libro che ho appena terminato per dimostrarne eventualmente la paternità consigli più il deposito inediti Siae o il codice Isbn ? I costi si equivalgono mi pare (132 euro nel primo caso e 80+Iva nel secondo)quindi non so che fare….i tempi di risposta sai dirmi più o meno quali sono in entrambi i casi ? Nel caso Siae a quanto ho capito devi comprare tanti piccoli adesivi da mettere uno per copia mentre nel caso del codice va stampato….se puoi consigliarmi,ti ringrazio
Libroza
Posted at 01:25h, 16 NovembreCiao Paolo, credo che tu abbia fatto un po’ di confusione.
Il deposito inediti Siae è, per l’appunto, per opere inedite, cioè non pubblicate. Si usa per proteggere un’opera prima che venga utilizzata pubblicamente. In genere lo consiglio solo per copioni teatrali, sceneggiature, format televisivi.
Il codice ISBN, invece, si applica a opere pubblicate perché sancisce proprio l’inserimento del libro nel catalogo internazionale dei libri in commercio.
Per approfondire l’argomento ISBN, ti consiglio questo video:
https://libroza.com/il-codice-isbn/
Infine, per quanto riguarda i bollini Siae, questi si applicano solo su supporti fisici, quindi avrebbero senso solo sulle copie cartacee del tuo libro. Ma uso il condizionale perché a mio avviso non servono a nulla. La pirateria libraria si basa tutta sulla condivisione e la diffusione di copie digitali (ebook o pdf) non autorizzate e scaricate illegalmente. Cosa te ne fai allora dei bollini sulle tue copie cartacee? nessuno fotocopia più i libri come si faceva un tempo! Adesso i libri si scannerizzano, oppure si fa girare direttamente il file epub.
Insomma, quello che penso dell’utilità di questi sistemi è già ovvio da queste mie righe, ma si ti prendi un po’ di tempo per leggere tutta la discussione che è nata qui sotto questo articolo, capirai bene qual è la mia posizione.
Per concludere, il mio consiglio è questo: se il tuo libro non è ancora pubblicato, fai una marcatura digitale. Quando poi lo pubblichi assegna al libro un codice ISBN e fai il deposito legale.
Spero di esserti stata utile!
Paolo Frugoni
Posted at 14:07h, 16 Novembregrazie per la risposta, il libro è a carattere sportivo sulla mia squadra saranno inizialmente qualche centinaio di copie a quanto ho capito il codice Isbn va messo sul libro quindi è da ottenere PRIMA della stampa…esatto ? Sai dirmi i tempi per ottenerlo ? Per la marcatura digitale…è possibile acquistarne una singola ? Puoi consigliarmi un sito per farlo ? Grazie e scusa per le tante domande 🙂
Paolo Frugoni
Posted at 19:02h, 16 Novembreaggiungo,scusa….ora ho richiesto un codice Isbn per il quale ci vorranno a quanto ho capito 15 giorni lavorativi…ma non ho capito se insieme a questo mi mandano anche il codice a barre…quindi se il tutto deve esser stampato sul libro devo aspettare che mi arrivino (ovviamente 🙂 ) esatto ? Un’altra cosa…SE sul libro non mettessi il cognome (un vezzo)…cambia qualcosa rispetto alla protezione autorale o non ha importanza ?
Libroza
Posted at 21:21h, 16 NovembrePer la marcatura digitale trovi le informazioni in questo articolo qui sopra. Per l’ISBN, invece, trovi tutte le info qui:
https://libroza.com/il-codice-isbn/
Insomma, basta leggere con calma e trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno! 😉
Paolo Frugoni
Posted at 21:25h, 16 Novembresi grazie ho visto il video sull’Isbn e ho già fatto richiesta ma come chiedevo sotto…siccome deve esser stampato sul libro ovviamente devo aspettare che mi arrivi per stampare,esatto ? E non ho ben capito come funziona per il codice a barre mi viene inviato insieme al codice Isbn ?
Michela Gallo
Posted at 13:16h, 08 NovembreGentile Carmen, congratulazioni per il tuo blog, una vera miniera d’informazioni.
qualche tempo fa ho scritto un libro (una bozza) che ho depositato in SIAE (deposito opere inedite)
Negli ultimi due anni ci ho lavorato su ed ora è pronto per essere pubblicato. (formato cartaceo ed ebook)
Volevo chiederti a questo punto, se ho capito bene non ha più senso depositare di nuovo il libro in Siae perché, venendo pubblicato, non sarà più inedito.
Cosa mi consigli per tutelarmi?
Grazie.
Ancora congratulazioni per il tuo blog.
Michela
Libroza
Posted at 23:00h, 12 NovembreCiao Michela,
per tutelare il tuo libro, una volta pubblicato, scegli uno o più dei sistemi elencati in questo articolo che hai appena letto qui sopra. 😉
Comincia dai più economici. Già con la marcatura digitale sei a posto, se poi ci aggiungi anche un codice ISBN meglio ancora.
elisa
Posted at 23:44h, 30 NovembreGentile Carmen, avrei necessità di sapere come bisogna procedere e a chi rivolgersi, quando si è subito un abuso, di mancato guadagno (da parte della scrittrice con copyright ) su un libro pubblicato e grandemente sponsorizzato da due importanti sponsor,
grazie per l’interessamento
elisa
Libroza
Posted at 22:53h, 06 DicembreCiao Elisa,
non sono un’avvocato ma proprio per questo nel tuo caso io comincerei rivolgendomi a un legale, meglio se esperto in diritto d’autore.
Alice
Posted at 16:01h, 09 FebbraioBuon giorno Carme,
grazie per ciò che fai.
La mia domanda riguarda gli pseudonimi in relazione alla tutela dell’opera. Se ho scritto un testo che ora è inedito e voglio depositarlo per ipotesi presso SIAE,o un notaio o con un metodo economico tipo spedizione per posta ecc… ma nel farlo voglio usare già uno pseudonimo che comparirà in copertina, questo cambia le cose?E come si fa a scegliere uno pseudonimo che abbia valore legale?Esiste un’assegnazione del nome secondo certi parametri?Oppure ognuno può scegliere il nome che vuole e depositare l’inedito con quel nome qualunque esso sia?
Grazie mille
Leonardo Campoli
Posted at 20:46h, 10 GennaioCiao Carmen, una domanda: dato che ho acquistato un isbn dall’agenzia da associare al mio libro, e i diritti sono da tempo anche registrati presso patamu di cui faccio parte da diverso tempo, ha senso secondo te pagare anche per sottoscrivere i DRS sempre tramite l’agenzia? Quali vantaggi potrebbe portare e quali sono le differenze riguardo ai copyright che già forniscono portali quali patamu o simili, o l’acquisto dello stesso isbn associato al libro? Grazie ancora… Leonardo
.
Libroza
Posted at 15:42h, 13 GennaioCiao Leonardo, non ho mai acquistato il servizio DRS dell’agenzia quindi non so dirti con esattezza se e come funziona.
Tuttavia non mi sembra offrire molto di più di una marcatura digitale, se non il fatto che il copyright poi si lega anche al codice isbn, quindi chi cercherà quel codice isbn troverà subito indicate non solo le informazioni editoriali (titolo, autore, …) ma anche il titolare dei diritti.
Francamente con un codice isbn attribuito a un libro pubblicato O con una marcatura digitale apposta a un libro inedito, io mi sento tranquilla e non faccio altro.
Antonietta Loia
Posted at 18:45h, 26 FebbraioBuona sera Carmen,
bellissimo ed utilissimo il tuo articolo 🙂
Sono insegnante e mamma di una bimba con disabilità, da quando è nata mi dedico all’ideazione e costruzione di materiale didattico interattivo per bambini nella fascia di età che va dall’Infanzia alla Scuola Secondaria di primo grado e, in particolar modo, per bambini con difficoltà di apprendimento.
Ovviamente si è reso necessario raccogliere tutto il materiale che ho creato in questi anni in uno spazio dedicato, così ho aperto, qualche mese fa, un blog anche per far fronte alle numerose richieste di genitori e insegnanti.
Come posso fare per tutelare le mie idee? La pubblicazione sul blog può essere sufficiente?
Inoltre ultimamente ho creato dei libricini rivolti ai bambini che iniziano ad approcciarsi alla lettura, sono sostanzialmente finalizzati alla lettura e alla comprensione … un lavoro che, seppur semplice, mi è costato impegno e fatica. Mi piacerebbe molto stamparli e, perché no, pubblicarli sul blog ma non riesco a decidermi. Mi ero informata presso la SIAE ma i costi sono troppo alti. Quale modalità mi consigli?
Grazie di cuore
Antonietta
Libroza
Posted at 15:04h, 01 MarzoCiao Antonietta, non ho altri consigli da darti oltre a quelli scritti in quest’articolo. 😉
Puoi utilizzare la marcatura digitale per ogni testo che crei. Costa poco e dura almeno 10anni. Ma, come dico nell’articolo e ripeto sempre: poter dimostrare che un testo è di nostra proprietà non significa evitare che qualche furbetto ce lo rubi.
Pubblicare i tuoi articoli/materiali in un blog significa metterli a disposizione di tutti, per di più gratis. Appena ne hai in numero sufficiente ti consiglio di valutare l’idea di pubblicare un libro.
Antonietta Loia
Posted at 17:06h, 02 MarzoGrazie!!
Bellissima l’idea del libro, sinceramente non ci avevo proprio pensato!
Riguardo i libretti provo con la marcatura digitale 😉
Grazie ancora per le dritte
Antonietta
Antonietta Loia
Posted at 17:05h, 02 MarzoGrazie!!
Bellissima l’idea del libro, sinceramente non ci avevo proprio pensato!
Riguardo i libretti provo con la marcatura digitale 😉
Grazie ancora per le dritte
Antonietta
Cesare
Posted at 15:09h, 20 AprileBuongiorno Carmen,
complimenti per il tuo sito e i tuoi articoli, interessanti e approfonditi. Vorrei inviare uno dei miei romanzi ad alcune case editrici per tentare la pubblicazione, ma prima vorrei chiederti se il semplice invio di mail (non PEC) all’indirizzo mail della casa editrice, con l’opera in allegato in formato word, non potrebbe già configurarsi come “data certa”. Ovvero: se un domani dovessi scoprire che il mio romanzo risultasse pubblicato con altro nome (magari con una certa percentuale di modifiche nel testo e nella storia), l’invio di quella mail con data e ora certa, potrebbe avere valore in sede legale?
Grazie e buon lavoro.
Libroza
Posted at 14:21h, 27 AprileSe la mail non è certificata non vale a nulla in sede legale. Compra una marcatura digitale piuttosto.
E in ogni caso, come dico in questo articolo, scoprire un plagio letterario è molte difficile, se non impossibile!
A ogni modo, al di là delle buone norme per tutelarsi dal plagio, non perdere tempo a cercare un editore: diventa editore di te stesso con un self publishing di qualità.
ELISABETTA MUCCIOLI
Posted at 08:10h, 20 MaggioCara Carmen,
grazie per i post molto utili ed interessanti. Ho una domanda sul diritto d’autore. Ho pubblicato un libro con una casa editrice (con codice ISBN) nel 2002 e firmato con loro un contratto. Sono passati molti anni, ma avrei piacere di ripubblicare il libro con migliorie in self publishing e online seguendo i tuoi consigli.
Sono ancora l’unica proprietaria del romanzo? Come posso essere sicura che i diritti d’autore siano unicamente miei e non condivisi con la casa editrice?
Grazie se potrai darmi qualche indicazione.
Elisabetta
Aurora Flavia De Padova
Posted at 12:51h, 01 GiugnoSalve, vorrei un’informazione riguardo l’invio digitale sulla pec: l’e-mail con il file del libro deve rimanere non aperta e non letta nella posta elettronica? Oppure è indifferente ai fini legali se viene aperta? Grazie
Gaia Terra
Posted at 19:02h, 18 GiugnoCiao, il tuo articolo è stato interessante. Io ho una situazione particolare. Invento e racconto fiabe in un centro dove faccio la volontaria, Una nuova recluta, di professione giornalista, vuole farmele scrivere per poterle presentare a qualche suo amico editore per farle pubblicare. A me non interessa questa cosa, ma lei è insistente e non vorrei che me le “rubasse”. E’ possibile tutelare le mie fiabe senza spendere un centesimo? Mi hanno detto che esistono cose tipo la creative common o simili, ma non ho idea di come funzioni internet, io sono piuttosto nuova del mondo informatico. In futuro, tutelandole gratuitamente, volessi farle veramente pubblicare (cosa che non penso ma non escludo) potrò farlo?
Grazie
Libroza
Posted at 00:54h, 14 LuglioCiao Gaia, usa la marcatura digitale, come è spiegata in questo articolo. Crea un file unico con tutte le tue fiabe e lo registri su uno dei siti di marcature digitali. Con pochi euro sei a posto per 10 o perfino 20 anni (a seconda dei siti). Ti basta fare una veloce ricerca su Google.
Il testo rimane di tua proprietà e in qualsiasi momento puoi pubblicarlo tu stessa in Self Publishing o tentare la strada dell’editoria tradizionale.
… e la prossima volta che la tua amica insiste, fai cadere così “per caso” nella conversazione la notizia che hai protetto il tuo lavoro con una marcatura digitale. Chi ha orecchie per intendere, intenderà! 😉
stefano
Posted at 23:39h, 11 OttobreCiao Carmen,qual’è un buon modo per proteggere poesie? Ho questa raccolta che presto invierò a diverse case editrici specializzate per proporgli una pubblicazione.Sono iscritto alla siae,ma forse con la pec faccio ancora prima.ps vale la pena oggi inviare un’opera a degli editori oppure conviene l’autopubblicazione? Grazie
Libroza
Posted at 13:29h, 15 OttobreStai scrivendo in un blog in cui si divulga il Self Publishing: dunque che risposta ti aspetti? 😉
In ogni caso, se parliamo di poesia a mio avviso la vera questione non è se pubblicare con un editore o autoprodursi, bensì se c’è un “mercato”.
Tutti scrivono (o pensano di scrivere) poesie, ma nessuno (o pochissimi) comprano libri di poesie.
Fossi in te, prima di preoccuparmi di come pubblicare una silloge, mi preoccuperei di affinare le mie competenze linguistiche (il “qual’è” con l’apostrofo è un errore grave) e di farmi conoscere sui social.
Aldo Ferraioli
Posted at 22:18h, 07 NovembreSalve Carmen. Trovo interessante tutto ciò che hai scritto su questo articolo, però mi sorgono ancora delle domande.
Si può proteggere un libro depositandolo, ma questo avviene solo ed esclusivamente in ambito Nazionale?
Se qualora dovessi scoprire che per una qualsiasi ragione, una persona abbia copiato la mia opera in un’altra Nazione, comunitaria o extracomunitaria come posso fare causa ad uno straniero?
Un libro protetto dalle leggi italiane non è sicuramente protetto da leggi internazionali o si? In tal caso dovrei depositare una mia opera laddove venga archiviata e custodita in ambito internazionale non solo in Italia. In questo modo potrei far valere i miei diritti d’autore anche all’estero, non solo in Italia.
Inoltre dubito francamente che uno statunitense abbia paura di essere processato per un libro copiato in Italia, semmai il rischio sarà più mio visto che il loro governo proteggerà più un loro membro che un italiano. Magari potrebbe anche succedere che un qualsiasi scrittore italiano possa scrivere un opere eccezionale e magari un semplice regista degli Stati Uniti lo compra e ci fa un film su questo libro. Lui potrebbe incassare milioni, tutto questo per un’opera i cui meriti vanno al nostro scrittore italiano. (e trovo questo francamente una cosa bruttissima e scandalosa).
In tal caso esiste un modo per far valere i propri diritti d’autore in ambito universale? Grazie.
Libroza
Posted at 15:45h, 16 NovembreMi dispiace, non so aiutarti. Per una risposta al tuo quesito dovresti rivolgerti a un avvocato esperto di diritto d’autore a livello internazionale.
Ma, detto questo, personalmente credo che anche mettendo in campo forme di tutela di un libro valide a livello internazionale sarebbe poi difficile (e molto oneroso) dimostrare che il tal John Doe americano abbia davvero copiato da un tal Mario Rossi italiano. Non stiamo parlando di Al Bano contro Michael Jackson 😉
E poi, come dico in questo articolo, la cosa più difficile è scovare il plagio!
Cosa fai: ti metti a leggere tutti i libri che vengono pubblicati negli Stati Uniti alla ricerca di un possibile plagio?
E poi: ha senso tutta questa preoccupazione? Secondo me no.