21 Esercizi di scrittura creativa per le vacanze
24 Luglio 2017

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Prima di partire per le ferie (non andrò molto lontano, ma devo assolutamente staccare la spina per un po’) ho pensato di fare come quando insegnavo e di darti i compiti per le vacanze! 😉
Ovviamente sto scherzando, niente compiti. Ma suggerimenti sì.
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A cosa servono gli esercizi di scrittura creativa
Come sai, infatti, spesso in questi mesi ti ho suggerito alcuni esercizi di scrittura creativa per stimolare la tua creatività. Credo infatti fermamente che ogni scrittore che voglia definirsi tale debba allenarsi costantemente, proprio come fanno gli atleti o i musicisti, perché scrivere è un talento, ma scrivere bene è un lavoro di tecnica e disciplina.
Per migliorare la tua scrittura, dovresti dunque allenarti quotidianamente a scrivere, per l’appunto, scene nuove, a seguire spunti creativi inaspettati, perfino a sforzarti a stare dentro i canoni di un genere che non ti appartiene.
Tutto serve, oltre alla lettura costante di libri altrui, a migliorare la tua tecnica e la tua scrittura.
Se non hai mai fatto esercizi di scrittura creativa perché ti sembravano inutili perditempo, adesso che vai in vacanza, concedimi (e concediti) il beneficio del dubbio. Prova per qualche giorno a fare alcuni esercizi di scrittura.
I risultati, come in tutte le cose, non si vedranno subito, ma allenandoti con costanza, dopo breve tempo tu stesso ti renderai conto di come la tua fantasia si risveglierà e di come le parole scorreranno più fluide sulla tastiera.
Gli esercizi di scrittura creativa portano infatti come primo vantaggio quello di ridurre il tempo di elaborazione mentale di una scena: se di fronte al primo esercizio resterai venti minuti fermo a pensare senza sapere cosa scrivere, vedrai che al decimo esercizio avrai subito un’idea o due.
Inoltre, allenandoti su testi brevi (o brevissimi) come sono appunto gli esercizi di scrittura creativa, potrai focalizzarti su tecniche di scrittura precise, senza preoccuparti di strutturare una trama o di sviluppare i personaggi, e diventare via via più consapevole di ciò che scrivi e di come scrivi.
Tutto questo, poi, ti sarà utile nel momento in cui tornerai ad occuparti dei tuoi testi. Avrai idee più nuove, più fresche, scriverai più velocemente e meglio.
Come svolgere gli esercizi di scrittura creativa
Gli esercizi di scrittura creativa che io ti propongo affrontano diversi ambiti della scrittura, ma non seguono un ordine vincolante, quindi puoi cominciare da quello che vuoi.
Il mio consiglio è quello di leggerli tutti e cominciare da quello che ti ispira di più. Segui il tuo istinto!
Se un esercizio non ti convince o non ti suggerisce nulla, puoi perfino variarlo come più ti aggrada.
Per ogni esercizio cerca di scrivere almeno 200 parole (o circa 15 righe), ma non superare le 500 parole (o 40 righe). Gli esercizi, infatti, servono a stimolare la tua fantasia e creatività o ti mettono nelle condizioni di affrontare la scrittura da un’angolazione che non hai mai provato, ma rimangono esercizi. Non sono quindi testi destinati ad altro.
Inoltre devi svolgerli in un tempo breve perché questo non deve essere un impegno gravoso nella tua giornata. Sei sempre e comunque in vacanza, no?
Se poi un esercizio ti sembrerà particolarmente interessante, potrai sempre approfondire il testo di partenza e svilupparlo fino a farlo diventare un racconto, una novella o perfino un romanzo.
Il limite delle tue possibilità lo stabilisci solo tu.
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21 Esercizi di scrittura creativa per le vacanze
Eccoti dunque 21 esercizi di scrittura creativa pensati per occupare il tempo durante le tue vacanze.
Esercizi sul punto di vista
1) Racconta un episodio della tua infanzia dal punto di vista del tuo giocattolo preferito.
2) Sei a cena con una coppia di amici che improvvisamente cominciano a litigare. Tu sei amico di entrambi e li conosci da tempo. Racconta il litigio dal tuo punto di vista di osservatore esterno.
3) Ti risvegli e scopri di aver cambiato sesso. Racconta la tua prima giornata nel tuo nuovo corpo.
4) Una coppia di sedicenni si innamora. Racconta la loro prima uscita insieme prima dal punto di vista di lei, poi dal punto di vista di lui.
5) Racconta una partita a scacchi dal punto di vista di un pedone sulla scacchiera.
Esercizi di creatività
6) Scopri di aver vinto il jackpot multimilionario del Superenalotto. Ma decidi di non dirlo a nessuno…
7) Finalmente un’azienda ha brevettato la macchina del tempo e cerca persone che vogliano testarla. Tu ti offri come volontario…
8) Ti risvegli e non ti ricordi più nulla: non sai chi sei, né dove ti trovi e nessuno ti conosce…
9) Ti ritrovi da solo all’interno di in una stanza-cassaforte, senza finestre, senza condotti dell’aria e con la porta blindata chiusa. Nella stanza, però, ci sono tre oggetti…
10) Facendo zapping in tv scopri che a Chi l’ha visto? i tuoi parenti ti danno per scomparso e ti stanno cercando…
Esercizi di descrizione
11) Descrivi la neve dal punto di vista di un bambino che non l’ha mai vista prima e poi dal punto di vista di un esperto alpinista.
12) Siediti in terrazzo/giardino e chiudi gli occhi. Concentrati su ciò che senti intorno a te con gli altri sensi. Descrivi suoni, profumi, sensazioni.
13) Una strega malvagia, nella sua caverna sulla rupe, sta creando una potente pozione magica in grado di far diventare invisibile chi la berrà. Descrivi la scena e gli ingredienti della pozione.
14) Hai appena traslocato e vai a presentarti dai tuoi nuovi vicini. Sulla credenza in salotto osservi una foto di famiglia. Descrivila.
15) Scegli un quadro famoso (La nascita di Venere, Guernica, Il bacio,…) e descrivilo a un tuo amico non vedente.
Esercizi di tecnica
16) Scrivi la storia di un omicidio in 21 frasi. Ciascuna frase comincia con una lettera dell’alfabeto diversa, in ordine dalla A alla Z.
17) Scrivi la storia di un cane abbandonato dal suo punto di vista. Ogni parola può essere usata solo una volta, quindi non ci devono essere ripetizioni (ad eccezione di articoli, congiunzioni e preposizioni).
18) Scrivi una storia in cui siano inserite tutte queste 5 parole: spiaggia, costume, frustare, sconosciuto, martello.
19) Scrivi una storia a tuo piacimento, ma che finisca con questa frase: “Il mondo sarebbe un posto un migliore senza erba.”
20) Scrivi l’interrogatorio durante il quale il detective incastra l’assassino. Ogni battuta del dialogo, però, deve essere una frase interrogativa.
Dulcis in fundo
L’ultimo esercizio che ti propongo è un esercizio “ripetitivo”, perché non ti propone una traccia fissa e quindi puoi ripeterlo quante volte vuoi.
21) Apri il giornale, o un sito di notizie, alla pagina della cronaca (rosa o nera, non ha importanza) e leggi il primo titolo che ti salta agli occhi. Scrivi una storia a partire da quel titolo senza leggere l’articolo.
Verificherai tu stesso che la realtà supera spesso la fantasia, ma, proprio per questo, imparerai a spingere la tua fantasia sempre un po’ più in là.
Buone vacanze!
Betta
Posted at 00:15h, 23 Giugno🥰
Merle Patajo
Posted at 12:45h, 17 AgostoBellissimo lavoro,bravo continua cosi!!
Pasquale Vassalluzzo
Posted at 19:24h, 25 SettembreEsercizio 10
“Sicuramente lassù!”, aveva appena risposto mia madre interrogata da mio fratello, al telefono. Questa doveva essere l’ipotesi, di colei che mi ha generato, che la condizione di volontarietà di fuga si fosse insita in me proprio durante il mio ultimo campo in montagna.
Queste, inconsapevolmente, erano le voci che circolavano in TV.
Ero immerso fino al collo in una vasca termale con Helga, invece, e alla visione di ciò che era appena andato in onda per poco non affogavo.
‘Perché?’ Vi starete chiedendo. Semplicemente avevo deciso di staccare per un weekend da tutto e da tutti senza avvertire nessuno. Avevo questo desiderio. Tutto quí.
Ora, però, quella mia fuga dalla quotidianità s’era trasformata in una situazione incresciosa da giustificare essendo arrivata alla mercé del pubblico televisivo a livello nazionale. , pensavo.
dissi a Helga, mentre eravamo a cena e dopo aver riso e scherzato del casino appena, a nostra insaputa, scoppiato.
Chiamai Mirko, il mio amico giornalista, e gli raccontai tutto, anche dell’intenzione di intrigare la storia visto che ormai ero in TV.
Ci salutammo con un “stanotte ci penso e domani ci risentiamo”.
L’indomani Mirko aveva già preparato il tutto. Sarei dovuto risultare in Africa per partecipare ad una roccambolesca ricerca di un sarcofago risalente agli antichi egizi. Alla quale non potevo decidere di non prendere parte. Sì, non avevo scelta, perché ero stato sequestrato da un gruppo armato dedito a detronizzare i propri governanti in Namibia. Il piccolo stato africano dove si sarebbe dovuta trovare la loro manna, che gli avrebbe procurato denaro a sufficienza per organizzare un golpe.
Questa, la storia, proposta dal mio amico giornalista. Con un unica difficoltà, sarei dovuto rimanere nascosto per almeno una settimana. Nulla di chè se si pensa a dove mi ero nascosto e cioè alle terme di Montecatini. Ma in quella settimana, ed era programmato da mesi, mi sarei dovuto operare. ‘Probabilmente, questo appuntamento, era stato il motivo della mia fuga e non le congetture di mia madre’, ma torniamo a noi… a quanto pareva non c’era soluzione.
Così decidemmo, Mirko ed io, che era il caso di fare un comunicato falso proveniente dalla protezione civile di un paesino dei Monti Alburni e Vallo di Diano in cui si riscontrava: {Nella tarda mattinata di oggi è stato ritrovato l’uomo scomparso da Battipaglia. Le sue condizioni sono buone. ‘Aveva solo voglia di evadere’ sono state le sue dichiarazioni.}
Certo che da una ricerca temeraria in Africa e tutto il suo fascino al semplice ritrovamento per un capriccio, avrò perso molti punti. Ma ho riguadagnato la benevolenza dei miei cari che erano fortemente in apprensione per me. Ora avrò il tempo di viverla davvero un’avventura in Africa, non una storia.
25/09/2020 Pasquale Vassalluzzo
Pasquale Vassalluzzo
Posted at 19:25h, 25 SettembreEsercizio 1
Jeeg era sulla mensola della mia cameretta, dove lo avevo, con ogni probabilità, fatto volare con uno dei miei lanci supersonici. È proprio da questa mia ludica, ma da mia mamma ritenuta irriverente, attività che Jeeg, dalla sua posizione distaccata, osserva la mia ennesima ramanzina materna. O almeno speravo che tale rimanesse. Fatto sta che il fervore di mia madre, quella volta, sembrava non svanire.
Jeeg la vedeva accalorata, anche se indossava solo una t-shirt, e non articolare bene le sue solite frasi ad effetto.
“quando to-torna tuo pa-padre gli ra-racconto tutto!” cercò di sentenziare l’adulto.
“no mamma, per favore, non dire nulla a papà altrimenti domenica non mi porta a pescare, ti prego mamma!” rispose la piccola peste.
“Ecco ap-appunto, ti me-meriti proprio una pu-punizione come que-quella di restare a ca-casa domenica!” disse l’adulto asciugandosi la fronte.
La piccola peste non rispose e cominciò a piagnucolare e si rannicchiò su se stesso, stringendo le ginocchia al petto con le braccia, dopo essersi seduto nell’angolo tra il settimino e la libreria. A quel punto l’adulto, portandosi le mani tra i capelli, disse: “è inutile che fi-fingi di essere mo-mortificato ora, te lo avrò detto mi-mille volte di non lanciare i giocattoli in ariaaaaaa”.
Era davvero risentito l’adulto, stavolta, lo vedevo sudare copiosamente e sembrava essere dotato di un pulsante, in quel frangente sempre premuto, che gli accendeva una luce rossa in viso. Avrei desiderato anch’io un accessorio del genere, se fosse servito, per poter fermare la piccola peste quando non ne potevo più delle sue guerre spaziali in ogni angolo della piccola casa.
Mentre mi ero allontanato col pensiero, sognando una soluzione che mi alleggerisse il duro lavoro di giocattolo preferito di quella piccola peste; quest’ultima si alzò di scatto e correndo verso di me, ormai inzuppato delle sue lacrime e mi prese con delicatezza, stranamente visti i suoi soliti modi irruenti di maneggiarmi, ed esclamò: “mamma ti prego non urlare più sennò Jeeg si impaurisce e non gioca più con me”. Oh oh! Pensai, tra me e me, che forse non era stata una buona idea e preparai le mie orecchie ad assorbire i decibel che sarebbero usciti dall’ugola dell’adulto.
Ora, però, lo vedevo più disteso con la fronte asciutta ed il pulsante, che prima gli accendeva il viso, disattivato. Si avvicinò con un leggero sorriso, guardandoci di sottecchi; lo sbirciavo tra le dita della mano della pesticciuola che mi teneva stretto a sé, e ci regalò un caloroso abbraccio.
15/09/2020 Pasquale Vassalluzzo